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Il cambiamento di paradigma batte lo Status Quo

Buongiorno e ben ritrovati! Oggi, vorrei condividere con voi qualche riflessione che nasce da un bellissimo articolo scritto e pubblicato dal nostro Global Chief Digital Transformation Officer Paolo Juvara.


Prima di iniziare, concedetemi l’opportunità di ringraziare Paolo per avermi dato la possibilità di riutilizzare il suo framework per costruirne una “versione tutta italiana”.

Come prima cosa, al fine di rendere più “italiana” questa riflessione, andrei ad analizzare insieme il titolo che Paolo ha voluto dare all’articolo nella sua forma originale: “Why Smart Leaders Know a Paradigm Shift Beats the Status Quo?”; che tradotto potrebbe suonare più o meno come: “Perché i leader brillanti sanno che un cambiamento di paradigma batte lo Status Quo?”. Come da consuetudine per miei articoli, proviamo insieme a scoprire cosa significa e che origini ha il “Paradigm Shift”. Il cambiamento di paradigma (o scienza rivoluzionaria) è l’espressione coniata da Thomas Kuhn nella sua importante opera La struttura delle rivoluzioni scientifiche (1962), e Thomas conia questa definizione per descrivere un cambiamento nella modellizzazione fondamentale degli eventi e delle assunzioni basilari all’interno di una teoria scientifica dominante e consolidata. Un paradigma è basato sulle caratteristiche del panorama della conoscenza; con questo, se pur minimo contesto, possiamo comprendere come il cambio del paradigma si pone proprio come l’elemento che scardina e modifica lo Status Quo (espressione derivata dal latino in statu quo ante, ossia ciò che identifica “la situazione precedente”).


Chiusa la premessa, che spero ci permetta di inquadrare al meglio l’ambito della riflessione, possiamo riprendere condividendo che, soprattutto in questo nostro tempo pieno di incertezze, resistere al cambiamento, fermarsi, non investire, può sembrare un’opzione sicura. Proviamo per un momento a sforzarci ed osservare “l’altro lato della medaglia”; nel contesto di business competitivo in cui viviamo, cosa significa realmente resistere al cambiamento? Fermarsi, significherebbe garantire del “vantaggio” ai nostri competitor. Serve quindi un cambio di paradigma nel nostro modo di pensare? Serve andare “contro natura” (perché di questo si tratta) e sforzarsi di cercare un cambiamento di paradigma?

Sono ormai passati due anni dall’inizio di quella pandemia che ha cambiato il mondo probabilmente per sempre. La nostra quotidianità è stata sconvolta: il modo di vivere, di lavorare, ma soprattutto il nostro rapporto con quel che ci circonda. Sono stati lunghi mesi che ci hanno insegnato e fatto riflettere su tante cose. Uno dei più grandi insegnamenti che abbiamo raccolto, è che il cambiamento è diventato una costante. E adesso? Dove ci troviamo? Dal punto di vista del business abbiamo vissuto un periodo di “calma apparente”; ma proprio perché il cambiamento è diventato una costante, da circa un mese, il mondo (che ancora fatica a lasciarsi indietro la pandemia) ha visto accendersi un altro grave conflitto proprio nel cuore del vecchio continente. Incertezze su incertezze, i mercati che subiscono pesanti perturbazioni quasi quotidiane. Anche lo “status quo” sembra essere messo in continua discussione; questa volta però, non da iniziative di innovazione. In questo scenario molto complesso come possiamo affrontare e soddisfare      le esigenze di business delle nostre aziende, ma soprattutto, quali strumenti possiamo mettere in campo per non farci trovare impreparati al futuro? Cosa possiamo fare per essere pronti a cavalcare anche il prossimo cambiamento che sarà indotto dal contesto in cui operiamo ed opereremo?

Concorderete con noi che, stare fermi e attendere che qualcun altro, qualche altra realtà produttiva, faccia qualcosa di grande e audace è sicuramente allettante (specialmente in questo delicato contesto). Questa opinione non è solo nostra, questo atteggiamento di passiva attesa è stato “fotografato” da      diverse indagini di settore. Un sondaggio pubblicato su Harvard Business Review, ha evidenziato che il 42% dei manager aziendali intervistati, ha dichiarato di non vedere mai, o quasi mai, nessuno sfidare lo status quo nella propria azienda.

Le aziende amano incoraggiare il propri manager, e i propri dipendenti, ad abbracciare una strategia di innovazione promossa attraverso il cambiamento, che prevede ovviamente l’assunzione responsabile del rischio. Quando però si tratta di mettere in pratica queste potenziali iniziative, quasi sempre tutto si traduce in un nulla di fatto. Come mai? La risposta sembra quasi banale per la sua semplicità: abbracciare una strategia di gestione responsabile del rischio comporta proprio il dover cambiare!

Proviamo ora ad introdurre nella nostra riflessione gli aspetti che legano cambiamento e tecnologia; si perché tecnologia è stata, è e rimarrà sempre un elemento cruciale per il business, l’iniziativa imprenditoriale è sempre technology driven [guidata dalla tecnologia]. L’esperienza maturata negli anni ha dimostrato come il supporto tecnologico, diventa veramente efficace, quando declinato in una strategia olistica. Una visione a 360° che ha come obiettivo la creazione di un ecosistema di infrastrutture ed applicazioni per la promozione e supporto del cambiamento.

Perché il cambiamento rende possibili i cambiamenti di paradigma

Proviamo ad osservare insieme alcuni esempi imprenditoriali in cui il perseguire un cambiamento di paradigma ha portato ad un cambiamento che a sua volta ha innescato un vantaggio competitivo. Apple: dopo il drammatico evento dell’11 settembre e durante la conseguente crisi economica, invece di ridimensionarsi, ha introdotto diversi prodotti molto costosi. Questi prodotti sono stati accolti e molto apprezzati dal mercato, garantendo prosperità e crescita al colosso tecnologico americano. Amazon: sulla scia della paralizzante recessione globale del 2009, l’azienda ha creduto nella potenza dell’innovazione lanciando sul mercato nuovi modelli Kindle che hanno  significativamente contribuito ad aumentare i proventi dell’azienda. Ultimo, ma non meno significativo esempio, ce lo offre Target (azienda del settore della grande distribuzione: ottavo rivenditore al dettaglio negli Stati Uniti) che, fin dai primi mesi della pandemia, nell’ambito della sua strategia omnichannel ha incrementato i suoi servizi di delivery e pickup, ottenendo un aumento dei profitti del 66% nel Q4 2020.

Gli esempi che abbiamo condiviso evidenziano come alcune aziende sono in grado di affrontare il cambiamento     efficacemente gestendone i potenziali rischi indotti da periodi particolarmente incerti, esprimendo un “vantaggio competitivo” rilevante.

Il cambiamento rende la maggior parte delle persone ansiose, sia sul lavoro che nella vita privata. La maggior parte delle persone percepisce il cambiamento come un mix tra fatica e rischio, ma sappiamo bene quanto sia ancor più rischioso: non fare nulla perché il mondo non aspetta.

Jack Welch, ex presidente e amministratore delegato di General Electric, durante un’intervista disse: “Se il tasso di cambiamento all’esterno dell’azienda supera il tasso di cambiamento interno, la fine è vicina”. Anche Robert Iger, presidente esecutivo di The Walt Disney Company, ha una visione simile del rischio; Robert sostiene che le aziende che non sono in grado di ascoltare i segnali che indicano che è il momento di evolvere e di farlo rapidamente sono destinate a fallire.

La tecnologia come motore del cambiamento

Stante tutte le considerazioni che abbiamo condiviso, la domanda che ci poniamo ora è: il cambiamento favorisce la crescita delle aziende? Per noi la risposta è: SI.

Che il cambiamento favorisca la crescita è vero in generale per ogni settore, ma l’incidenza del fenomeno, assume un impatto decisamente significativo per le aziende che gestiscono l’accesso ai dati. Questa evidenza abbiamo potuto constatarla       tutti negli ultimi due anni, dove la forte spinta alla remotizzazione indotta dalla pandemia. Dal 2020, il “popolo IT” ha lavorato intensamente per implementare ed ottimizzare tecnologie che hanno consentito di mantenere il business delle aziende operativo e profittevole. Questa spinta ha permesso, questa volta a tutti (anche ai non addetti al settore ICT), di comprendere molto bene che, quando queste tecnologie di accesso ai nostri dati aziendali funzionano,    la produttività viene mantenuta o addirittura accelera.

Come ben sapete anche voi lettori, le Tecnologie, i Processi, la loro integrazione sono il driver che guida lo sviluppo delle soluzioni Pure Storage: se  vogliamo che i dati lavorino per noi e con noi, che ogni giorno sempre di più siano uno dei pilastri a supporto del nostro e vostro business, dobbiamo essere disposti a cambiare introducendo abilitatori tecnologici che ci garantiscano agilità nella gestione del dato. Rimanere fedeli allo status quo, dal punto di vista della gestione del dato, significa correre il rischio che i dati       rallentino, e con loro rallenti il vostro business.

Come far accadere i cambiamenti di paradigma

Il conformismo ci è stato talmente inculcato che lo perpetuiamo nelle nostre imprese“, così dice Francesca Gino, docente della Harvard Business School e autrice di Rebel Talent: Why It Pays to Break the Rules at Work and in Life?. Poi, è sempre Francesca che condivide che è      proprio il “talento ribelle” quello che promuove l’innovazione e migliora la quotidianità.

Più che mai in questo contesto l’immobilismo e l’essere conformisti può sembrare un’opzione sicura, ma purtroppo è il miglior modo per aiutare i nostri concorrenti. L’immobilismo potrebbe agevolare il loro sorpasso nei nostri confronti, ci farebbe perdere il “vantaggio competitivo”. La storia ci insegna che quando le aziende hanno il coraggio di sfidare la saggezza convenzionale, di resistere all’impulso di sedersi e rimanere fermi, ma invece intraprendono un percorso di cambiamento del paradigma di pensiero, spesso raccolgono grandi successi.

Consigli per gli agenti di cambiamento che cercano di cambiare i paradigmi

Se siamo arrivati alla consapevolezza che è il momento di intraprendere un percorso di cambiamento che ci porterà allo scardinamento dello status quo, forse vale la pena prendere in considerazione alcuni elementi che tipicamente contraddistinguono gli attori del cambiamento stesso. Vediamo insieme quali sono:

  • Scegliamo le nostre battaglie. Diamo la priorità e supportiamo appieno il cambiamento scegliendo le idee che hanno il maggior impatto. Valutiamo bene il numero di idee sulle quali spingere senza esagerare, troppi cambiamenti in una volta sola, potrebbero aumentare ansie e paure nelle persone che temono il cambiamento e prediligono mantenere lo status quo.
  • Cerchiamo l’approvazione. Il cambiamento ha bisogno di supporter, di sponsor. Guidare il cambiamento da soli è una strada piuttosto difficile se non addirittura improbabile. Condividere le proprie idee di innovazione con un gruppo di lavoro aiuterà a mitigare le naturali paure che possono nascere nell’affrontarlo.
  • Keep  it simple” [Semplicità!]. Quando presentiamo le nostre idee per un cambiamento, facciamolo in modo semplice. La descrizione deve trasmettere solo gli elementi più importanti, gli elementi a valore che evidenziano i vantaggi ai quali nessuno vorrebbe dover rinunciare. Questo è un elemento che crea un ingaggio sempre maggiore da parte dei supporter e crea l’esigenza di cambiamento nei detractor che tenderebbero a voler mantenere lo status quo.
  • Rendete più resiliente possibile la tecnologia a supporto del cambiamento. Affrontare un cambiamento significa affrontare dei rischi, implementare strategie e soluzioni per mitigarli o eliminarli. Non possiamo in alcun modo farci trovare impreparati di fronte  ad eventuali criticità. Quando il cambiamento raccoglierà i primi frutti del suo successo non potremo permetterci di non essere in grado di supportarlo e di supportare l’aumento di business che ci aspettavamo vanificando la percezione del valore che cambiamento stesso porta con sé.
  • Condividere la nostra storia di cambiamento e gli elementi di successo. “Niente genera successo come il successo“, dice Onderick-Harvey. Raccontate la storia       del cambiamento che abbiamo proposto e con forza ed entusiasmo implementato con successo aprendo addirittura nuove opportunità aiuterà tutti: la propria comunità aziendale, la propria comunità di Business Parter, di clienti…ma soprattutto aiuterà l’individualità di ognuno      di noi a credere che attraverso il cambiamento tutto è possibile.

Chiudiamo questa riflessione sul cambiamento condividendo il nostro desiderio di farne parte. Infatti, se è arrivato per voi il tempo di progettare ed affrontare un percorso di cambiamento, che sarà necessariamente supportato (in modo diretto o indiretto) da tecnologie di archiviazione dei dati (ricordiamo che oggi il dato è uno dei tre asset più importanti per ogni realtà di business, insieme ai processi operativi e alle risorse umane che fanno l’azienda), Pure Storage può aiutarvi. Vi aiuteremo a costruire il cambiamento con la forza e la robustezza delle nostre soluzioni, vi aiuteremo a costruire e aumentare ogni giorno il vostro vantaggio competitivo.