No touch Storage in a Nutshell

Il valore delle API Pure Storage per i tool di Automazione Andando su Google e digitando “IT Automation” otteniamo oltre 1 milione di risultati. Questo piccolo test ci fa comprendere come il tema sia molto interessante, sia relativamente alle infrastrutture on-premise, che quelle in Cloud. Automatizzare significa riuscire ad eseguire operazioni ripetitive in modo semplice […]

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Il valore delle API Pure Storage per i tool di Automazione

Andando su Google e digitando “IT Automation” otteniamo oltre 1 milione di risultati. Questo piccolo test ci fa comprendere come il tema sia molto interessante, sia relativamente alle infrastrutture on-premise, che quelle in Cloud.

Automatizzare significa riuscire ad eseguire operazioni ripetitive in modo semplice e veloce, demandando operazioni manuali, ad esempio di provisioning storage, a script e tool. Il tempo quindi dedicato al setup del tool di automazione viene abbondantemente ripagato dal tempo risparmiato evitando operazioni onerose e ripetitive, contribuendo all’obiettivo di fondo, che è quello di abbattere il time to market, cioè il tempo impiegato dal personale IT ad erogare un servizio.

Da qui deriva una curva di adozione molto rapida dei tool in grado di supportare le API dei prodotti dei diversi vendor, fornendo al cliente uno strumento di automazione multi-vendor.

Pure Storage già da molto tempo offre API pubbliche per eseguire sia semplice monitoring, che operazioni sofisticate di gestione e provisioning storage. Questo permette ai nostri clienti di automatizzare in modo efficace le operazioni ripetitive di amministrazione storage.

 

L’infrastruttura Cloud di Pure Storage sfrutta l’integrazione nativa per i framework di hosting nel cloud e l’automazione per macchine virtuali e container, consentendo di creare in modo semplice un private cloud basato su Storage-as-a-Service.

Ansible, Puppet, Terraform, Powershell, ecc… sono tutti tool di management utilizzabili con le API Pure Storage.

Tutti i moduli di integrazione sono fruibili dai nostri partner e clienti su CODE.PURESTORAGE.COM

L’opportunità per i nostri partner in particolare risiede nella possibilità di erogare servizi avanzati di integrazione e vendita di una soluzione infrastrutturale che si integra perfettamente con i principali tool di automazione di interesse per il cliente finale: ancora più interessante l’offerta del progetto completo come servizio.

Come iniziare quindi ad utilizzare immediatamente questo strumento a disposizione? Sono sufficienti 5 semplici passi:

  1. Creare una coppia di chiavi PEM-based RSA SSL public/private.
  2. Autenticazione della chiave su Pure1 per creare un utenza API.
  3. Creare una richiesta di autenticazione basata su token.
  4. Inviare il token a Pure1 per ottenere il token della sessione.
  5. Eseguire le REST call!

Per tutti i dettagli e approfondimenti potete consultare quesa introduzione al setup delle API.

 

Un punto fondamentale relativamente alla possibilità di integrare la gestione storage in strumenti terze parti è poi quello di poter essere supportati da diverse piattaforme; ecco qualche esempio:

Cinder, il nuovo driver di Pure Storage, è incluso in OpenStack, e nelle distribuzioni Juno, Kilo e successive di OpenStack. Il driver rende il deployment cloud più semplice e rapido.

Il toolkit di automazione Python™ di Pure Storage è una libreria open-source già configurata che amplia le funzionalità di Cinder, rendendo l’integrazione dello storage più facile e veloce.

Oltre alla personalizzazione e all’accesso a tutte le funzionalità avanzate di storage di FlashArray, le nostre REST API consentono di automatizzare la gestione di FlashArray in OpenStack e altri ambienti cloud.

Pure Storage dispone inoltre di certificazione di compatibilità con Red Hat™ OpenStack Platform, pertanto è in grado di fornire funzionalità di block storage Cinder esterno per le istanze Nova.

La possibilità di integrazione esiste anche per sistemi non necessariamente x86: Pure Storage può essere integrato facilmente con la piattaforma IBM PowerVC™ OpenStack mediante il driver Cinder, consentendo a Pure Storage FlashArray di fornire uno storage persistente negli ambienti con sistemi Power.

Pure Storage ha inoltre sviluppato un plug-in certificato Mirantis Fuel, oltre a un’architettura di riferimento che fornisce indicazioni dettagliate su best practices e metodologie di deployment, per creare un ambiente cloud Mirantis OpenStack 7.0 ad alta disponibilità con FlashArray di Pure Storage.

Anche l’integrazione con i più diffusi sistemi di monitoraggio come Nagios, Zabbix e Prometheus diventa semplice ed efficace e anche dai portali dei rispettivi tool di monitoring sono disponibili tutti i dettagli relativi alle funzionalità gestibili in modo centralizzato.

 

Hai bisogno di un ulteriore approfondimento? Mandami una mail!

Umberto

UMBERTO GALTAROSSA // Channel Technical Manager | Pure Storage
T: @umberoot