“You have been approved to attend Pure//Accelerate 2019!”: quando nella mia casella di posta ho letto questa frase ho capito che sarei presto volato ad Austin – Texas, per il mio primo Accelerate in Pure Storage.
Accelerate è l’evento worldwide Pure Storage, che ogni anno si ripete per annunciare a Partner e Clienti tutte le novità che stiamo per lanciare sul mercato.
Appena ricevuto conferma mi sono quindi “armato” di telefono per contattare tutti i Partner Pure Storage che sarebbero intervenuti ed organizzare la permanenza negli Stati Uniti, prenotando le sessioni più interessanti a cui partecipare insieme.
Accelerate è composto da sessioni plenarie, dove vengono fatti gli annunci principali, ma anche da sessioni parallele durante le quali ogni partner e cliente può approfondire temi di interesse: integrazioni applicative, sistemi convergenti votati al deep learning o soluzioni Cloud. È anche possibile partecipare a sessioni in cui vengono presentate le nostre referenze pubbliche, che aiutano a comprendere in modo concreto come i nostri clienti hanno implementato una soluzione, quali pain point sono riusciti ad indirizzare e quali vantaggi ne hanno tratto. Questo rappresenta un momento importante sia per i clienti che per i partner, che riescono a riconoscersi in alcuni degli scenari illustrati.
I Partner Pure Storage hanno avuto modo di “assaggiare” diverse novità già il giorno prima dell’inizio ufficiale dell’evento, durante il Global Partner Forum, che riunisce i migliori partner mondiali Pure Storage in un incontro con i nostri Executive. Dal giorno successivo, le porte si sono aperte anche ai clienti finali accompagnati dal proprio Sales Team Pure Storage, per ascoltare tutte le novità.
L’idea alla base di Pure//Accelerate 2019, è stata quella di estendere gli scenari coperti dalla tecnologia Pure Storage, sia ad ambienti on-premise che al Cloud.
Nel Datacenter abbiamo esteso le piattaforme disponibili, sia implementando nuovi moduli SCM (Storage Class Memory) in grado di accelerare ulteriormente le applicazioni mission critical, che fornendo piattaforme Tier2 per abbattere il costo/TB All-Flash, permettendo di proteggere fino a decine di PBs in un form factor molto ridotto.
Relativamente all’offerta Cloud abbiamo annunciato uno storage FlashArrray “cloud-native”, in grado di accelerare le applicazioni in Cloud e di fare disaster recovery con Datacenter on-premise. Il tutto ovviamente con un software operativo e di management comune, in grado di dare la stessa esperienza d’uso e permettere la perfetta interoperabilità tra il Datacenter e il Cloud.
Data Center on-premise: introduzione alla DirectMemory
Andiamo ora nel dettaglio degli annunci, partendo dal Datacenter on-premise.
L’avvento di applicazioni in memory e transazionali a bassissime latenze ha fatto in modo che l’infrastruttura dovesse adeguarsi ai nuovi requisiti: 100 microsecondi di latenza invece di 1 millisecondo per l’accesso al dato è un valore di business significativo per i clienti e per i partner che lavorano con noi, in quanto vuol dire riuscire a servire meglio i clienti che accedono ad applicazioni con elevata velocità di elaborazione del dato, come l’on-line banking o un sito di e-commerce. Il primo annuncio di Pure//Accelerate infatti ha visto come protagonista le unità SCM (Storage Class Memory) che sono la base di DirectMemory.
DirectMemory consiste in una serie di moduli che estendono la read cache dello storage (ovvero l’area in cui il dato viene fornito all’applicazione nel minore tempo possibile) fino a 6TB: in pratica è possibile tenere in memoria tutto o buona parte del database di produzione. Questa innovazione è implementabile su modelli FlashArray //X70 e //X90, sia nuovi che esistenti. L’assenza di vincoli tecnici particolari nell’adozione di questa tecnologia è stata particolarmente apprezzata dai nostri partner, che hanno riconosciuto un valore aggiuntivo da portare su clienti comuni e su nuovi prospect.
FlashArray//C: il nuovo storage full flash Tier-2
Il secondo annuncio riguarda invece lo Storage full flash Tier-2. Così come DirectMemory estende verso l’alto gli use case di FlashArray, il nuovo FlashArray //C permette di condensare ulteriormente la quantità di dati immagazzinabili su un sistema full flash.
Questa nuova tipologia di Storage eredita le funzionalità e il sistema operativo di FlashArrray //X ma abbatte ulteriormente il costo/GB e aumenta la scalabilità massima oltre 5PB in un singolo dispositivo. Nella configurazione base, un cliente può avere fino a 1PB in 3 rack unit, con un consumo inferiore a 1KW in un sistema gestibile facilmente da una singola persona, anche senza conoscenze approfondite di architetture Storage.
FlashArray //X e //C possono ovviamente collaborare per fare policy-based Tiering, Disaster Recovery & Snapshot Consolidation. Questi temi sono interessanti per i Partner che lavorano con noi, per offrire Disaster Recovery as a Service e Tier2 VMs, basati su piattaforme Pure Storage.
…e il Cloud?
Per i clienti che invece guardano al Cloud pubblico, i problemi più comuni sono quelli di interoperabilità con il Datacenter on-premise, garanzia di performance, necessità di encryption dei dati ed evitare Cloud lock-in, ossia la difficoltà di spostare i dati verso altri Cloud o nuovamente on-premise.
Questi problemi sono stati indirizzati grazie ai nuovi annunci avvenuti al Pure//Accelerate.
CloudSnap for Azure si aggiunge a CloudSnap for AWS: questa funzionalità di FlashArray permette di spostare le snapshot, ovvero le copie applicative “istantanee”, sia su un bucket AWS S3, sia verso un Blob Microsoft Azure.
I nostri partner hanno spesso relazioni con AWS e Microsoft, per cui hanno ora la possibilità di offrire questi servizi di Cloud Storage, in associazione a CloudSnap, permettendo di avere un “salvagente” in Cloud, qualora sia necessario recuperare un dato storico.
Un ulteriore passo nella data portability in Cloud lo abbiamo fatto con l’annuncio di Cloud Block Store (CBS). CBS è un FlashArray in AWS, “costruito” partendo da software Pure Storage appoggiato ad un’infrastruttura AWS, rendendola più sicura, permettendo encryption nativa dei dati e soprattutto repliche storage based verso un FlashArray on-premise. Se il cliente avesse una strategia Cloud-only, i vantaggi di CBS sarebbero molteplici: oltre a quelli già accennati, vi è quello di poter fare business continuity tra due AWS Availability Zones, fornendo alle applicazioni Cloud un livello di servizio Enterprise.
Monitoraggio dell’infrastruttura con Pure1 VM Analytics Pro
Gli ultimi due annunci che voglio citare riguardano la fruizione dell’infrastruttura. Pure1 VM Analytics Pro appena nato, permette di monitorare le VM sia sulla parte di infrastruttura on-premise, che sulla parte Cloud, andando a creare una Topology Map per tenere sotto controllo quale risorsa HW viene usata da quale applicazione; la mappa viene continuamente aggiornata e può essere usata dal Systems Administrator o dal Partner che gestisce l’infrastruttura per il cliente. La Topology Map non solo aggiorna l’utente indicando come le VM si riposizionano a valle di vmotion (specie se ho attivo VMWARE DRS), ma crea anche una catena di informazioni sulle latenze e IOPs: questo permette di poter capire immediatamente a fronte di una latenza applicativa, se il problema possa essere la VM stessa, il server su cui appoggia, il datastore, il volume Storage o il front-end dell’array. Con il nuovo annuncio estendiamo la retention delle informazioni storiche fino a 3 anni e mettiamo a disposizione ancora più report per tastare il polso all’infrastruttura virtualizzata.
E per concludere… Pure-as-a-Service!
Last but not least… i nostri clienti e partner lavorano spesso a progetti specifici. Infatti, al Pure//Accelerrate 2019 abbiamo annunciato anche Pure-as-a-Service, ovvero la possibilità di fruire del portfolio Pure Storage come servizio. Questo è di particolare interesse sia per i clienti che vogliono flessibilità nella gestione dell’IT,on-prem e in Cloud, che per i nostri partner che vendono già con questo modello altre parti software e infrastruttuali complementari a Pure Storage.
Pure-as-a-Service permette quindi lo spostamento dei costi da CAPEX ad OPEX, con in più un “buffer” infrastrutturale che uso (e pago) solamente quando ne ho effettivo bisogno. Questo modello risulta particolarmente interessante per i clienti che fanno saldi stagionali, offerte lampo, black Friday, ecc, che nei periodi di picco useranno la capacità aggiuntiva, mentre potranno smettere di pagarla quando non ne avranno più bisogno.
Da Austin è tutto!
—
UMBERTO GALTAROSSA // Channel Technical Manager | Pure Storage
M: ugaltarossa@purestorage.com | T: @umberoot