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Healthcare: la risposta di Pure Storage ai nuovi requisiti dei sistemi RIS/PACS

Da diversi anni ormai ho modo di imbattermi regolarmente in progetti molto interessanti, con i partner che seguo, sul tema delle infrastrutture del mondo Healthcare. Questi progetti mi appassionano perché da un lato riguardano un vertical industriale che impatta la vita quotidiana di tutti e dall’altro perché il tema dell’affidabilità infrastrutturale e livello di servizio […]


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Da diversi anni ormai ho modo di imbattermi regolarmente in progetti molto interessanti, con i partner che seguo, sul tema delle infrastrutture del mondo Healthcare.

Questi progetti mi appassionano perché da un lato riguardano un vertical industriale che impatta la vita quotidiana di tutti e dall’altro perché il tema dell’affidabilità infrastrutturale e livello di servizio applicativo è particolarmente sentito e critico per questa tipologia di clienti.

Interfacciandomi con persone che operano in questo mondo dal punto di vista software, e che quindi hanno in mano la parte centrale di gestione dei sistemi RIS/PACS, ho avuto modo di approfondire le evoluzioni che queste tipologie applicative hanno avuto negli ultimi 5-10 anni.

In particolare i requisiti infrastrutturali sono decisamente aumentati, sia per la naturale evoluzione applicativa, ma anche per la superiore qualità delle immagini e dei dati storicizzati. Per questo motivo decine o centinaia di TB di spazio, che fino a qualche anno fa erano prevalentemente near-line, richiedono oggi sistemi full flash: più l’infrastruttura è veloce, più velocemente i dati possono essere archiviati e richiamati in caso di analisi della cartella clinica del paziente. 

Ecco di seguito un’immagine che racchiude i numeri e le dinamiche relative a questo mercato:

Pure Storage: tecnologia all Flash accessibile a tutti

Negli anni passati, lo storage Flash non era tra le prime scelte nel mondo Healthacare… ma cosa bloccava l’adozione di queste soluzioni? La reale motivazione era relativa all’elevato costo/TB che non ne permetteva l’implementazione su vasta scala.

Oggi Pure Storage, grazie alla piattaforma FlashArray//C, permette di abbattere drasticamente il costo/TB offrendo agli ambienti RIS/PACS una soluzione non solo all flash, ma anche basata esclusivamente su tecnologia NVMe, che permette di avere centinaia di TB di dati critici consolidati in 3 rack unit invece di interi rack, con un consumo inferiore ad un forno a microonde, invece che decine di KW.

Ecco cosa dice di noi chi lavora in questo specifico vertical di mercato:

Come vengono gestiti i refresh infrastrutturali?

Un altro tema importante per questa tipologia di dati è relativo alla gestione dei refresh infrastrutturali. I sistemi RIS/PACS hanno in gestione centinaia di Terabyte, se non Petabyte: gestire refresh infrastrutturali per questi ambienti significa dover gestire downtime e dedicare giorni o settimane alla migrazione dati.

Questo problema con Pure Storage non esiste: FlashArray //C permette di evitare migrazioni dati e downtime applicativo grazie alla tecnologia infrastrutturale e al programma Evergreen. Questo programma ha molte altre caratteristiche critiche per i sistemi Healthcare, come ad esempio la predicibilità dei costi di manutenzione che permettono al cliente di sapere esattamente e in anticipo i costi di manutenzione, ma di avere tutte le funzionalità software all’interno delle piattaforme storage senza chiavi di attivazione. Il cliente può dunque far evolvere la sua infrastruttura sia in termini di business continuity che disaster recovery, alzando ulteriormente il livello di servizio applicativo e servendo meglio sia i propri pazienti che il personale interno.

Healthcare e Data Protection

Un altro tema fondamentale e di recente attualità riguarda la protezione dati dagli attacchi informatici. FlashArray //C permette di mettere dei “lock” sui volumi gestiti dallo storage ma anche sulle copie storage-based (snapshot e cloni) che non possono essere distrutti o modificati nemmeno a fronte di un attacco informatico massivo. Questa funzionalità, denominata SafeMode, garantisce ulteriore protezione ai dati critici dei sistemi healthcare.

Vi invito ad approfondire la tematica attraverso il blog del collega Jeevan Voltolini: https://blog.purestorage.com/it/purely-technical-it/protezione-dal-ransomware-con-flashblade-safemode/

Esperienze sul campo

Recentemente ho avuto modo di seguire direttamente un consolidamento presso un’importante struttura ospedaliera del nord Italia, che ospita circa 700TB di dati critici, all’interno di 4 sistemi storage: due FlashArray//X per le componenti Virtual Machines e DB dove le latenze inferiori a 1ms rappresentavano un requisito critico, e due FlashArray//C per i sistemi PACS/VNA. Il tutto consolidando diversi rack in 12 rack units, abbattendo i costi elettrici e di raffreddamento.

Take aways

Riassumendo. Ci sono almeno 6 plus nel considerare Pure Storage per un’infrastruttura ospedaliera in grado di erogare performance applicative, massima protezione del dato critico, generando soddisfazione tra i clienti interni ed esterni:

  • Mai più migrazioni dati: grazie all’architettura Evergreen i gestori IT possono dimenticare pesanti migrazioni e downtime applicativi.
  • Protezione da attacchi informatici: con SafeMode attivo l’attacker non può criptare, cancellare o modificare i dati critici. 
  • Costi predicibili: manutenzione rinnovabile senza vincoli a costi prefissati.
  • Scalabilità: Petabyte consolidabili in poche rack unit.
  • Un unico tier flash a massime performance: storage NVMe al costo di array ibridi / near-line.
  • Business continuity e Disaster Recovery: evoluzione multi-site senza necessità di appliance esterne o software aggiuntivi.

 

Umberto Galtarossa | Partner Technical Manager – Pure Storage Italia

T: @umberoot