Finalmente! È arrivata la piattaforma per blocchi e file realmente unificata. Vediamola in dettaglio.

Finalmente! È arrivata la piattaforma per blocchi e file realmente unificata. Vediamola in dettaglio. Il 26 aprile Pure Storage ha annunciato la disponibilità generale della prima piattaforma per blocchi e file realmente unificata che introduce tre nuove aree di innovazione: Alla base dell’approccio basato su blocchi e file unificati di FlashArray vi è un’architettura radicalmente […]

È arrivata la piattaforma per blocchi e file realmente unificata

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Finalmente! È arrivata la piattaforma per blocchi e file realmente unificata. Vediamola in dettaglio.

Il 26 aprile Pure Storage ha annunciato la disponibilità generale della prima piattaforma per blocchi e file realmente unificata che introduce tre nuove aree di innovazione:

  • Architettura per blocchi e file nativa: FlashArray™ introduce un’architettura per blocchi e file nativa basata su un unico pool di storage globale, che semplifica la gestione e gestisce entrambi i servizi in modo paritario: la prima piattaforma per blocchi e file realmente unificata.
  • Datastore NFS: questa soluzione di datastore NFS certificata da VMware si integra direttamente nell’ecosistema VMware per l’automazione ed espande l’auspicato consolidamento dei workload nel mercato dei file.
  • Gestione con riconoscimento delle macchine virtuali: un nuovo paradigma di gestione granulare dei workload per le applicazioni virtualizzate basate su datastore NFS.

Alla base dell’approccio basato su blocchi e file unificati di FlashArray vi è un’architettura radicalmente diversa che aumenta la flessibilità ed elimina la necessità di pre-pianificare il deployment. Ciò consente di configurare e utilizzare le risorse in modo dinamico senza dover considerare in anticipo il potenziale impatto. Le risorse sono considerate globali ed eliminano i molteplici livelli di astrazione che caratterizzano gli array multiprotocollo. Si tratta di un approccio moderno ai blocchi e file unificati, che semplifica notevolmente il consolidamento dei workload.

I vendor tradizionali non riescono a mantenere le promesse dello storage unificato

I vendor tradizionali hanno fatto molte promesse riguardo alle loro soluzioni di block storage e file storage “unificate”. Tra queste, il consolidamento dei workload di blocchi e file su un minor numero di sistemi di storage, il raggiungimento di un maggiore utilizzo (riduzione del CAPEX) e la semplificazione delle operazioni e dei costi generali di gestione con un minor numero di endpoint di storage (riduzione dell’OPEX).

Tuttavia, i vendor di sistemi di storage legacy hanno affrontato questo aspetto utilizzando le architetture di storage esistenti, progettate per un solo tipo di servizio di storage (blocco o file) e aggiungendo, o integrando, una seconda serie di protocolli di distribuzione dello storage. Si crea, in tal modo, uno storage che poggia su un castello di carte.

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Figura 1: lo storage multiprotocollo legacy è diventato un castello di carte.

Su un piano teorico, questi sistemi multiprotocollo possono supportare il consolidamento di più architetture, ma ciò non consente di ottenere i risparmi OPEX indicati come valore finale. L’aggiunta di ulteriore complessità non lascia ai clienti altra scelta se non quella di continuare a utilizzare un block storage o file storage dedicato per la maggior parte dei loro workload.

Il problema della sovrapposizione dei servizi di storage

La sfida dello storage multiprotocollo legacy inizia con un’architettura progettata per un tipo di servizio di storage, a cui vengono aggiunti altri servizi di storage. Un esempio è dato dalle LUN implementate sopra un file system. Quando i vendor agiscono in questo modo, danno più importanza a un servizio di storage (file) rispetto a un altro (blocchi). L’esposizione di più livelli di astrazione, necessaria per gestire lo storage multiprotocollo, implica anche la necessità di gestire tutti questi livelli. Ciò rende lo stack di gestione incoerente e complesso, e a questo proposito a volte si parla di gestione asimmetrica. La modifica di qualsiasi elemento in uno stack multilivello spesso attiva delle limitazioni e richiede compromessi nell’ambito dei servizi, poiché questi non possono essere gestiti in modo indipendente. Fondamentalmente, l’architettura è priva di flessibilità.

Nella maggior parte dei casi, questo comporta limitazioni nella scalabilità, utilizzo inefficiente della capacità o necessità di copiare/spostare i workload su altri volumi. Ciò richiede una pianificazione attenta e continua, la cui assenza è alla base del mancato raggiungimento dell’OPEX potenziale offerto da un sistema unificato.

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Figura 2: un’architettura basata su file, adattata per i blocchi e le macchine virtuali.

L’aggiunta di servizi di storage crea ulteriori limiti di scalabilità. La figura 2 fornisce un esempio. Il disco o dispositivo flash (primo livello) è raggruppato in un set di gruppi RAID (secondo livello) e poi in pool di storage (terzo livello) che presentano limitazioni specifiche. I pool di storage vengono quindi suddivisi in volumi più piccoli (quarto livello) che storicamente hanno un limite di dimensione (ad esempio, 100 TB). Infine, è possibile creare condivisioni e LUN (quinto livello) e archiviare i dati.

Questa architettura multilivello è intrinsecamente complessa e, con la gestione distribuita su più livelli, la complessità si moltiplica. Le aree che creano i maggiori problemi sono i limiti delle dimensioni legacy dei costrutti di storage, dei pool e dei volumi. Quando si pianifica il posizionamento dei dati, questi limiti di scalabilità richiedono una notevole pianificazione a lungo termine per evitare che la crescita di share, LUN o macchine virtuali superi la capacità del volume.

Un approccio realmente unificato ha inizio con un pool di storage globale

Per un approccio realmente unificato, i servizi per blocchi e file devono essere servizi nativi distribuiti da un unico pool di storage globale. FlashArray File Services è stato progettato da zero per una piattaforma di storage all-flash e come “cittadino di prima classe” insieme ai protocolli per blocchi. Ogni FlashArray dispone di un unico pool di storage globale autogestito che viene condiviso con i protocolli per blocchi e file, eliminando la complessità e la rigidità insite nelle soluzioni multiprotocollo tradizionali. Ciò offre ai clienti la semplicità e la flessibilità necessarie per scalare e aumentare facilmente i propri dati di file senza dover effettuare un’estesa pianificazione preliminare o esporsi a rischi di post-produzione.

Questo approccio non basato sui livelli consente ai dati di file di sfruttare appieno tutte le efficienze di FlashArray, come la deduplica globale, la crittografia dei dati inattivi, gli aggiornamenti hardware e software non disruptive ed Evergreen®.

FlashArray File Services sostituisce l’ingombrante controllo dei dati legacy a livello di file system con controlli e monitoraggio a livello di directory per consentire ai clienti di gestire in modo più diretto i workload/le applicazioni sui file. La gestione a livello di directory, combinata con configurazioni basate su policy, consente ai clienti di gestire i file su qualunque scala e le policy con operazioni simmetriche supervisionano tutte le funzioni di gestione. Una volta imparata una policy, le hai imparate tutte.

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Figura 3: architettura per blocchi e file unificata.

Le directory gestite possono avere snapshot e policy di esportazione e quote indipendenti o condivise. Inoltre, consentono agli amministratori dello storage di esaminare le metriche dello spazio e delle performance per ogni directory. Ogni directory è sottoposta a thin provisioning e risiede sullo stesso pool di storage globale, mentre i volumi a blocchi possono crescere fino a raggiungere la stessa dimensione di tutto lo spazio utilizzabile sull’array, se necessario.

Ridurre la proliferazione delle snapshot con un nuovo approccio ai datastore NFS

I clienti hanno anche bisogno di un nuovo modo di gestire la proliferazione delle snapshot. Alcune delle implementazioni di macchine virtuali più grandi al mondo utilizzano datastore NFS. Quando le loro dimensioni aumentano, risentono di un notevole utilizzo improprio delle risorse di storage perché le policy delle snapshot hanno una comprensione limitata dei datastore NFS sottostanti. Questo limita l’automazione della configurazione e della gestione, le dimensioni del file system e la data protection al solo livello del datastore.

Oggi Pure annuncia anche il supporto per i datastore NFS di VMware su FlashArray. Pure ha integrato la gestione dei datastore NFS nel suo plugin vSphere leader del settore. I clienti ora possono implementare un datastore NFS senza dover intervenire sull’array. Anche le snapshot e il restore di macchine virtuali sono stati integrati nel plugin per consentire agli amministratori di utilizzare in modo semplice e rapido le snapshot native a livello di macchina virtuale, riducendo notevolmente la capacità necessaria rispetto alle snapshot a livello di datastore che intasano i sistemi tradizionali.

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Figura 4: datastore NFS VMware su FlashArray.

I clienti non sono più costretti a eseguire snapshot a livello di datastore e ora possono configurare pianificazioni e retention di snapshot granulari a livello di macchina virtuale (se si desidera utilizzarle, le snapshot del datastore sono ancora disponibili, ma non sono necessarie). Inoltre, i datastore non sono limitati ai file system e possono essere creati in qualsiasi directory gestita, fino a otto livelli di profondità in un file system.

Storage con riconoscimento delle macchine virtuali: la novità assoluta del settore per offrire una visibilità più profonda al livello granulare della macchina virtuale

Il supporto dei datastore NFS ci ha anche consentito di applicare al file storage lo stesso livello di gestione e controllo granulari di cui disponiamo con il block storage. Il file system non è più una scatola nera. I datastore NFS con riconoscimento delle macchine virtuali consentono una visibilità più profonda al livello granulare della macchina virtuale. Tutto questo grazie alle directory gestite. Applicando una nuova policy a una directory del datastore chiamata AutoMD, ogni macchina virtuale creata in quel datastore diventa automaticamente una directory gestita visibile a FlashArray.

Gli amministratori ora possono gestire in modo nativo le macchine virtuali su FlashArray, includendo statistiche a livello di macchine virtuali, snapshot, quote e policy. Ciò è possibile grazie alla mappatura di macchine virtuali e directory gestite su base individuale, effettuata automaticamente al momento della creazione della macchina virtuale. Grazie alle statistiche con riconoscimento delle macchine virtuali, è possibile esaminare in dettaglio qualsiasi directory gestita e capire cosa sta succedendo. Le quote con riconoscimento delle macchine virtuali consentono di fornire un controllo granulare di ogni macchina virtuale, indipendentemente dalla sua posizione, mentre le snapshot con riconoscimento delle macchine virtuali permettono di impostare policy di data protection per ogni macchina virtuale. Questa granularità offre una flessibilità maggiore senza sacrificare la semplicità.

Una piattaforma realmente unificata riduce il TCO

FlashArray File Services porta sul mercato una piattaforma per blocchi e file realmente unificata, eliminando la necessità di supportare più storage dedicati o sistemi multiprotocollo complessi. Ciò fornisce i risparmi CAPEX previsti grazie al consolidamento e all’efficienza dei dati, e tenendo fede alla promessa concreta di fornire risparmi OPEX con un’architettura su un unico livello, servizi nativi di un pool di storage globale e automazione a livello granulare per semplificare la gestione.

In un recente studio sul valore economico condotto da Enterprise Strategy Group (ESG), è stato dimostrato che la piattaforma unificata FlashArray riduce del 62% le attività di gestione, con una conseguente riduzione del 58% del TCO. Con un simile risparmio, non è forse il momento di passare a una piattaforma realmente unificata?

Scopri di più su come una piattaforma per file e blocchi realmente unificata può esserti di aiuto.

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